top of page

 

 

 

                                                        "La comunità,  le comunità"

                   (comunità terapeutiche, forme di organizzazione sociale, salute psichica) 

 

 

 

La comunità terapeutica può definirsi come un micro sistema sociale la cui finalità è quella di produrre salute per chi vi entra in contatto . E’ una comunità costruita artificialmente per sopperire alle carenze della comunità di appartenenza di persone con gravi disagi psichici. Funziona principalmente tramite fattori aspecifici: un particolare clima emotivo, una particolare qualità dell’accoglienza e modalità di soluzione dei conflitti. Ma il bisogno di appartenenza e di comunità è un’esigenza specifica dei pazienti psichiatrici o è un’esigenza più generale dell’intero corpo sociale? Si rimane infatti colpiti dall’emergere e dal proliferare di comunità:   la comunità del quartiere, dei familiari, dei filippini,  dei bocciofili, l’insieme di condomini, la comunità di facebook, la comunità degli studenti, la comunità dei motociclisti… …

Ma è sempre vero che una Comunità, per il semplice motivo di essere tale, genera plusvalenze di benessere e salute distribuendo ai suoi componenti i suoi dividendi?  Cosa chiede in cambio? Quali responsabilità? Quali sono invece gli effetti collaterali della vita comunitaria? Quali eventualmente quelli evitabili? Che rapporto c'è tra i cambiamenti culturali di una società e l'ingresso di nuove forme e manifestazioni di malessere psichico?

Ma cosa deve accadere perché un insieme diventi Comunità? Esiste un quid che fa di un insieme una Comunità? Quando questo quid diventa un’opportunità e quando un sintomo?

Sembra quindi che quanto più una società diventa una società globalizzata tanto più tende a manifestarsi, per contrapposizione, l’esigenza di ricostituire o reinventarsi delle “situazioni” che - di qualunque tipo esse siano e a prescindere che si pongano obiettivi terapeutici o meno - paiono voler riprodurre proprio quegli elementi di maggiore coesione e intimità sociale. La possibilità è che ,all’inter­no di un sistema sociale che sembra favorire la dispersione dei legami - con una spinta delle relazioni verso direzioni individualistiche -possano nascere  delle strutture collettive fondate su principi ordinatori diversi, che controbilancino quelle spinte, e forniscano modelli alternativi improntati su ideali di solidarietà e partecipa­zione.

La giornata di studio vuole esplorare e mettere a confronto esperienze differenti  approfondendo l’interfaccia tra i vari saperi verso una forma di dialogo aperto e dialettico . Vuole divenire un luogo dove questi saperi provano a conoscersi, a migliorarsi specchiandosi gli uni negli altri ...

bottom of page